
Nome della ciurma: Le Alci di Mare
Nave: La Balena Ubriaca; un imponente galeone, il più grande sui Tredici Mari. Dalla superficie dell’acqua il ponte arriva a un’altezza di quasi 100 metri, da prua a poppa la nave è lunga quasi 300 metri. Conta un equipaggio di circa 2000 uomini. La sua arma segreta è il “Rutto del Mare”, una manovra con cui tutti i cannoni e i mortai sparano all’unisono verso un unico bersaglio. Si dice che prima che Otoro se ne impossessasse fosse una leggendaria nave che nessuno poteva manovrare e che veniva usata come prigione dalla Marina di Xsatradar.
Capitano: Otoro “Rutto di Mare” Donkshed, il Principe Pirata dell’Est
Equipaggio: Caio “Pagaia”, Cherry Malvasia, Ser Glennan “Tre Tritoni” Grant, Ser Jonathan “Johnny” Walker, Ser Mortenzio Pugnale, Ser Fausto Furiosi, Anna Cruz, Mozzo addetto alle latrine Hector “Barbaroscia” Harris, Nadine “Niente Prigionieri”, Gerlo Dunnit “Macellaio”, Torry Shaddock “Mai Visto” , Edmund Lower “Lucky Ed”, Ugobaldo.
Aspetto: Il più grande ammasso di ubriaconi mai visto sui Tredici Mari. Le Alci di Mare contano centinaia di membri di tutte le risme: guerrieri possenti e barcollanti, abili medici dalle tecniche poco ortodosse, sacerdoti e maghi deliranti, fabbri sporchi e instancabili, prostitute dalle orecchie lunghe e lame veloci, un simpatico animale da compagnia e molto altro. Quello che hanno in comune questi uomini è il loro amore per l’alcol, per la libertà e per l’alcol. E anche per l’alcol.
Si dice che le Alci di Mare ti stendano prima con il loro fetido alito e poi ti schiaccino con la loro possente forza militare.
Motto: Moriremo domani, oggi beviamo.
Jolly Roger: Una balena ubriaca su sfondo rosso disegnata da Rutto di Mare in persona.
Storia: Del passato di Otoro Donkshed prima di diventare pirata si conoscono solo le leggende e le storie assurde che lui e i suoi uomini raccontano. C’è chi dice che sia figlio di Afant e Barenti, che sia nato da un barile di sambuca, che abbia una famiglia i cui membri nessuno ha mai visto (a parte la famigerata nonna, Brutta di Mare), e decine di altri aneddoti. Quello che si sa per certo è che un giorno il più pazzo degli ubriaconi si è presentato con la più possente e pericolosa nave dei Tredici Mari dopo le colossali navi di pietra dell’Impero dei Nani, e abbia iniziato a razziare e saccheggiare qualsiasi cosa incontrasse sulla sua rotta Centinaia di uomini si unirono alla sua ciurma fino a renderla la potenza che è ora. Si scoprì poi che Rutto di Mare era in realtà Thomas Don Shield dei Cavalieri del Mare, diventato Otoro Donkshed dopo essere stato tradito dalla sua famiglia che in seguito sterminò.
Quando Barbarum iniziò a tessere le sue alleanze, Rutto di Mare fu il primo che contattò. Otoro entrò subito in buoni rapporti con lui e la loro alleanza e amicizia fu consacrata in un curioso evento in cui Barbarum urinò sulla testa di Rutto. Da allora Rutto di Mare è sempre stato il capitano più fedele al Principe dell’Est, aiutandolo a fondare l’Alleanza Zurakara, reggendo il suo trono quando si assentava e stando sempre al suo fianco fino al giorno della sua terribile morte.
Dopo la morte di Barbarum e di Cromwell, Rutto di Mare divenne il nuovo Principe Pirata dell’Est.
Filosofia: Se gli Zurakara si definiscono fratelli, le Alci di Mare sono una vera e propria famiglia. Una famiglia molto grande. Fra di loro si chiamano cugini, e spesso si appellano a Rutto chiamandolo padre. Nessuna Alce di Mare viene mai lasciata indietro dai propri compagni, a qualunque costo. Spesso e volentieri Rutto di Mare stesso ha rischiato la propria pelle per salvare anche l’ultimo dei mozzi della Balena Ubriaca. Questo spirito di amicizia è stato generato da Otoro fin dalla fondazione della ciurma e tramandato da ogni Alce di Mare alle nuove generazioni: un legame più forte del sangue cementato da alcol, pazzia, goliardia e cameratismo che comporta una fiducia ferrea in ogni membro della ciurma. Ogni Alce di Mare si fida ciecamente dei propri compagni e è pronta ad affidare loro la propria vita ad occhi chiusi.
Allo stesso modo gli uomini di Rutto di Mare sono implacabili con i propri nemici. Chi minaccia la vita di un Alce di Mare dovrà prepararsi a combattere contro i suoi duemila cugini infuriati: una potenza terrificante in grado di mettere alle strette anche i più potenti galeoni da guerra di Xsatradar.
Imprese:
-Fu Rutto di Mare a scoprire dell’attacco che la Marina nel 1027 stava organizzando ai danni della roccaforte di Azad Khaneman, combattendo contro tre viceammiragli e affondando i loro galeoni. Questo portò gli Zurakara a organizzare una contromossa che sfociò nella sanguinosa battaglia che salvò l’isola al costo delle vite di molti nakama. Sebbene l’alto prezzo tuttavia questo permise di evitare una terribile disfatta per l’Alleanza.
-Rutto di Mare è terrorizzato dalla sua terribile nonna Brutta di Mare (così come tutti coloro che l’hanno incontrata). Quando la nonna sta per arrivare Otoro corre a nascondersi per mettersi al riparo. Il suo posto preferito è il posto più sicuro dei Tredici Mari: la roccaforte del quartier generale della Marina di Xsatradar. Sì, Rutto di Mare riesce a infiltrarsi nel cuore del nemico, ma solo quando scappa da sua nonna. E non sa nemmeno lui come faccia.
-Spesso Rutto di Mare sparisce dalla Balena Ubriaca, apparentemente senza motivo e senza speranza alcuna di ritrovarlo. Probabilmente questo accade quando è veramente troppo ubriaco e ha bisogno di riposarsi in santa pace. Di solito Rutto torna alla nave riconsegnato da pescherecci, navi mercantyili o altri Zurakara che lo trovano a riposarsi nelle loro stive. Una volta una nave della Marina stessa lo ha riportato gentilmente alle Alci di Mare, per paura di farli arrabbiare. Sono stati comunque assaltati, ma in maniera indiscutibilmente cortese.
-Durante la battaglia di Azad Khaneman Rutto di Mare ha affrontato in singolar tenzone Drayah Mathista Bavandar, l’Ammiraglio del Tornado. Sebbene la formidabilità dell’avversario, Otoro alla fine è riuscito a abbatterlo con uno dei suoi stratagemmi basati sull’imprevedibilità. Si è in seguito vantato di aver vinto lo scontro alla vera maniera pirata, cioè combattendo disonorevolmente.
-Nell’estate del 1029 l’Alci di Mare guidarono una flotta di Zurakara nel Mare di Ferro dove conquistarono Isla Kerubla e sterminarono i Cavalieri del Mare