Il cuore dell’Alleanza

La nomina di Barbarum a Principe Pirata dell’Est coincide con la nascita dell’Alleanza Zurakara, la più grande organizzazione di pirati che la storia abbia mai visto. Questi uomini hanno degli obiettivi comuni, primo fra tutti la sconfitta di Xsatradar, ma la loro coesione è innanzitutto cementificata da un sistema di valori condiviso da ogni ciurma, sistema di valori rappresentato dai Tre Princìpi contenuti nel Trattato che fu stipulato al Consiglio dei Quattro in occasione della formazione dell’Alleanza dai quattro Principi Pirata personalmente.

Da allora quando una ciurma si unisce all’Alleanza Zurakara il suo capitano in rappresentanza della stessa firma il trattato accettandolo senza vincoli e giurando sulla sua vita e il suo onore di rimanere fedele a esso e ai Tre Princìpi anche dopo la morte.

Assoluti e relativi

Per quanto soggetti a interpretazione da ogni singola ciurma dell’Alleanza, i Tre Princìpi sono ritenuti sacri e il giuramento fatto dal capitano viene accettato spontaneamente anche da tutto il resto della ciurma. Senza i Tre Princìpi non ci si può definire Zurakara, e uno Zurakara che perde i Tre Princìpi non può definirsi tale.

I Tre Princìpi spesso cadono in contrasto e contraddizione fra di loro sia per loro natura interpretabile che per i valori fondamentali che esprimono: uno Zurakara potrebbe trovarsi costretto a scegliere fra salvare un nakama o mantenere la propria libertà, oppure fra sacrificare dei compagni o tentare di salvarli versando più sangue di quanto ne preserverebbe.

In casi come questi gli Zurakara non hanno leggi che parlano chiaro su quale sia il principio che prevale sull’altro: ogni volta devono appellarsi al proprio giudizio. Questo genera dei conflitti interiori che portano gli Zurakara a vivere con grande passione i Tre Princìpi: non è raro che ne nascano discussioni animate e spesso violente anche fra nakama della stessa ciurma davanti a decisioni cruciali o anche semplicemente in riunioni in cui si discute “pacificamente” di filosofia. Un dibattito sui Tre Princìpi potrebbe nascere sia nel mezzo di una battaglia navale (caso in cui si cerca di prendere una decisione rapidamente) sia durante una festa in taverna.

 

Punizioni e tribunali

Gli Zurakara puniscono sempre chi infrange i Tre Princìpi. D’altronde, sono il cuore dell’alleanza e gli unici valori morali che condividano. Le punizioni sono solitamente proporzionali all’infrazione ma hanno sempre lo scopo di insegnare al trasgressore e al resto degli uomini una lezione che lo aiuti a comprendere meglio il valore e il significato dei Tre Princìpi, tranne che per le infrazioni più gravi: per quelle c’è solo la morte, spesso eseguita in maniera atroce affinché sia d’esempio a tutti coloro che non hanno inteso l’importanza del giuramento e il profondo significato dell’essere Zurakara.

In alcuni casi, quando qualcuno che ha commesso una violazione dei princìpi dimostra di non aver inteso la loro importanza o il loro significato, viene imbastito un tribunale. Il trasgressore subisce un processo in cui ha tanto di pubblica accusa e difensore, giudice e giuria, vi è un pubblico e vengono chiamati testimoni, l’imputato ha diritto di esporre la sua versione dei fatti e spiegare le sue motivazioni e il tutto è una farsa bella e buona in cui tutti i presenti si divertono alle spalle dell’imputato spesso ignaro. Se c’è una cosa che non esiste fra gli Zurakara infatti è la democrazia. Chi comanda sono gli ufficiali di bordo con la loro gerarchia, sopra di loro i capitani e sopra di loro ancora i quattro Principi Pirata. E soprattutto, la giustizia non ha bisogno di processi: i Tre Princìpi parlano chiaro, e un’infrazione è un’infrazione. Non vi è bisogno di discutere a riguardo, sono i fatti che parlano a prescindere da qualsiasi argomentazione voglia portare il trasgressore, che tentando di spiegare le sue ragioni non farà altro che aggravare la sua posizione dimostrando di non aver compreso la sacralità dei Tre Princìpi. Solitamente il processo si conclude con una punizione esemplare ancora più pesante di quella che il trasgressore avrebbe subito semplicemente accettandola spontaneamente dal primo momento, fra l’ilarità generale del tribunale.

I Tre Princìpi sono assoluti, tentare di discuterli è pericolosamente vicino all’eresia.

 

Mare, Rum e Sangue

Secondo quanto recita il trattato L’Alleanza Zurakara crede nei princìpi del Mare, del Rum e del Sangue.

Principio del Mare: ogni ciurma dell’Alleanza Zurakara crede nella Libertà e accetta tutto ciò che essa comporta; nessun membro dell’Alleanza offenderà la libertà; la pratica della schiavitù è proibita; tenere ostaggi e prigionieri è invece concesso.

Questo è il principio che più mette il dubbio fra gli Zurakara più giovani e inesperti. Come può un principio che rende sacra la libertà essere affiancato da dei dettami che impongono delle responsabilità? Quando devono decidere se rinunciare alla propria libera scelta o contravvenire alle responsabilità del Principio del Rum o del Sangue i più immaturi si sentono frustrati e a volte accusano i Tre Princìpi di essere in contraddizione o addirittura di essere un sistema di leggi ipocrita.

Gli Zurakara più maturi hanno invece compreso il valore di questo Principio: essere veramente liberi non significa poter fare tutto quello che si vuole senza imposizioni, bensì essere consapevoli che le proprie scelte avranno delle conseguenze, e con questa consapevolezza compiere liberamente le proprie decisioni andando incontro e accettando serenamente le conseguenze che esse avranno. Ad esempio, ogni capitano è responsabile della vita dei propri uomini, ma questa non è una catena bensì la conseguenza della libera scelta di chi accetta il ruolo di capitano, e da quel momento se ignorerà quelle responsabilità per il proprio tornaconto sarà consapevole che vi saranno delle conseguenze.

Principio del Rum: ogni Zurakara è Nakama con gli altri Zurakara, cioè compagno, amico e fratello; se uno Zurakara vedrà un Nakama in pericolo lo aiuterà a meno che questo non contravvenga al Principio del Sangue. Mai deliberatamente fra di loro le ciurme dell’Alleanza si attaccheranno; gli antichi rancori sono cancellati; se nascesse un contenzioso per offesa o disputa di bottino, lo si potrà risolvere tramite parley, gioco, sfida, duello non mortale, duello mortale, battaglia navale o qualsiasi altra modalità purché preventivamente concordata.

Il Principio del Rum è quello che più ha cementato l’Alleanza Zurakara, e lo ha fatto con grandi quantità di sangue. Quando si parla di antichi rancori le parole non bastano a descrivere l’inimicizia e l’odio che alcune ciurme hanno provato l’una contro l’altra per decenni, per antichi torti o dispute non risolte. I fautori dell’Alleanza hanno faticato non poco negli anni a convincere le molte ciurme a risolvere queste vecchie rivalità, e spesso per farlo si è dovuto ricorrere a duelli o scontri risolutori. Tuttavia tutto il sangue versato nel processo ha paradossalmente creato fratelli dove prima c’erano nemici, quando questi si sono trovati davanti all’orrore comune dei propri compagni morti. Da allora gli Zurakara hanno deciso che preferiscono condividere fra loro boccali di rum anziché calici di sangue. Almeno non sangue di nakama.

Grazie al Principio del Rum, uno Zurakara sa che se ci sono altri nakama presenti vuol dire che ci sono degli alleati che gli daranno supporto anche senza conoscerlo.

Data la sacralità di questo principio, uno Zurakara che si macchia del sangue di un nakama volontariamente e non per seguire un altro principio è considerato fra i peggiori traditori: solitamente la sentenza è la più dura di tutte.

Principio del Sangue: ogni goccia di sangue Zurakara vale quanto ogni altra goccia di sangue Zurakara, e nessun sangue è prezioso quanto il sangue degli Zurakara. Se viene versato del sangue Zurakara bisognerà esigere una compensazione di sangue soddisfacente da chi lo ha versato; se del sangue Zurakara rischia di essere versato si dovrà intervenire per evitarlo; se non è possibile evitarlo bisognerà agire in modo da versare la minor quantità possibile di sangue Zurakara.

 

Per quanto crudo e spietato lo scopo del Principio del Sangue è semplicemente uno: la sopravvivenza degli Zurakara. Se per seguire il Principio del Rum tutti gli Zurakara si lanciassero nella bocca della marina a ogni attacco che subisce una ciurma sarebbe una strage. E allo stesso tempo se per agire liberamente si ignorasse ogni torto subito gli Zurakara verrebbero visti come prede deboli e facili. Il Principio del Sangue previene proprio queste possibilità: quando dei nakama sono in pericolo li si aiuta solo se è possibile farlo senza subire più perdite di quante se ne eviterebbero con un approccio più prudente. Non è codardia, è pragmaticità. Per questo il Principio del Sangue è quello che più spesso causa rammarico e rimpianto fra gli uomini. Al tempo stesso però, dove il Principio del Sangue è rispettato con riluttanza a causa del dolore per le perdite dei propri nakama, è anche seguito con ardore e furia nell’atto della vendetta per la compensazione del sangue: chi versa il sangue Zurakara difficilmente resta impunito per molto tempo, e questa è una lezione che la maggior parte dei marinai dei Tredici Mari hanno imparato. La furia degli Zurakara è terribile, massacrano con gioia coloro che hanno versato il loro sangue, e poiché “nessun sangue è prezioso quanto il sangue degli Zurakara” le compensazioni sono quasi sempre ben lungi dall’essere paritarie prima di essere considerate soddisfacenti. Per un solo Zurakara ucciso un’intera nave potrebbe venire sterminata brutalmente.